Intolleranze alimentari e pancia gonfia: cosa fare?

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Intolleranze alimentari e pancia gonfia: cosa fare?

Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse del corpo a determinati alimenti, causate dalla difficoltà nell'assimilazione di alcuni componenti, come il lattosio o il glutine. Possono manifestarsi in diversi modi nel nostro organismo, uno dei sintomi più comuni è la sensazione di pancia gonfia

Questo gonfiore addominale è causato dal fatto che gli alimenti, quando raggiungono l’intestino, vengono fermentati dal microbiota intestinale, invece che digeriti. La fermentazione porta alla produzione di una maggiore quantità di gas e richiama i liquidi nel colon.

I disturbi provocati dalle intolleranze alimentari sono un problema fastidioso che può compromettere il benessere quotidiano e influenzare negativamente la qualità della vita. Ecco perché, adottare alcuni accorgimenti, permette di gestirne meglio i sintomi. 

1. Assumere fermenti lattici

Assumere fermenti lattici favorisce l'equilibrio della flora batterica intestinale e riduce i sintomi associati alle intolleranze alimentari, tra cui il gonfiore addominale.

I fermenti lattici sono microrganismi vivi che svolgono diverse funzioni all’interno dell'intestino, contribuendo in questo modo alla salute dell’organismo. Tra queste, le principali sono:

  • riduzione dell'infiammazione;
  • rafforzamento del sistema immunitario;
  • regolazione della motilità intestinale.

Una delle principali fonti di fermenti lattici è rappresentata dagli alimenti fermentati, come ad esempio: yogurt, kefir, miso o tempeh. 

Questi alimenti preziosi, inoltre, sono ricchi di nutrienti essenziali come proteine, vitamine e minerali, che contribuiscono ulteriormente al benessere generale dell'individuo.

Va detto che, per alcune persone è particolarmente difficile riuscire ad assumere una quantità sufficiente di fermenti lattici attraverso la sola alimentazione. In questi casi, gli integratori che contengono ceppi probiotici specifici possono essere una valida soluzione da abbinare alla dieta. Questi integratori sono formulati per fornire una concentrazione ottimale di batteri benefici, aiutando in questo modo a ristabilire e mantenere l'equilibrio della flora intestinale.

È importante sottolineare che gli integratori che contengono fermenti lattici possono essere assunti in tutta sicurezza anche dalle persone intolleranti al lattosio. La produzione di fermenti lattici, infatti, non richiede l’uso di latte in nessuna fase della loro preparazione. Questa avviene grazie a un’attenta selezione di colture cellulari in cui i microrganismi si duplicano per poi essere prelevati e formulati in preparazioni rese adatte per l'assunzione orale.

2. Eseguire una dieta di eliminazione

La dieta di eliminazione è un approccio nutrizionale che ha l’obiettivo di individuare e rimuovere, del tutto o in parte, gli alimenti responsabili delle intolleranze alimentari. Durante la dieta, gli alimenti sospetti vengono temporaneamente esclusi dall'alimentazione e, dopo un periodo di astinenza di 2 o 3 settimane, vengono reintrodotti uno alla volta, mentre vengono tenuti sotto osservazione gli eventuali sintomi correlati.

Questo processo, che nella maggior parte dei casi dura da 5 a 6 settimane, aiuta a identificare i cibi che possono essere l’origine di sintomi come gonfiore, gas, diarrea, costipazione e nausea. Una volta individuato un alimento problematico, è consigliabile escluderlo dalla dieta per prevenire sintomi futuri.

Esistono diverse varianti di diete di eliminazione, ciascuna con restrizioni alimentari specifiche e, naturalmente si comincia eliminando gli alimenti che si sospetta possano causare reazioni avverse, come noci, mais, latticini, ecc. 

Ogni gruppo alimentare dovrebbe essere reintegrato individualmente, in un periodo di 2-3 giorni, monitorando attentamente le reazioni dell’organismo. Se non si verificano sintomi, si può presumere che il gruppo alimentare sia ben tollerato e si può procedere con il successivo. Al contrario, se si riscontrano sintomi negativi, si è individuato con successo un alimento scatenante che, quindi, si dovrebbe escludere dal proprio piano alimentare.

Durante la dieta di eliminazione, è fondamentale mantenere un'alimentazione equilibrata e variegata, privilegiando alimenti freschi, integrali e nutrienti. È importante anche controllare gli ingredienti presenti negli alimenti confezionati per evitare possibili reazioni avverse.

3. Tenere un diario alimentare

Anche tenere un diario alimentare può essere uno strumento utile per identificare i cibi che causano sintomi di intolleranza e gonfiore addominale. Questo strumento fornisce una visione completa dell'alimentazione quotidiana, agevolando, quindi, l'identificazione dei cibi problematici e consentendo una terapia personalizzata.

Nei contenuti del diario alimentare devono essere segnati con attenzione:

  • tutti gli alimenti e le bevande assunti, compresi gli snack e le bevande;
  • le porzioni di cibo ingerite durante i pasti;
  • il metodo di preparazione utilizzato per ogni alimento, che può avere ripercussioni sulla reazione dell'organismo;
  • l'orario dei pasti, per individuare eventuali schemi temporali nell’insorgere delle manifestazioni;
  • i sintomi associati all'assunzione di cibo, come mal di stomaco, gonfiore, affaticamento o altri disturbi gastrointestinali.

Uno dei principali vantaggi nell'utilizzare un diario alimentare per intolleranze è la precisione nell'individuare i cibi responsabili dei sintomi, permettendo una diagnosi accurata e una personalizzazione del trattamento dietetico. Inoltre, il diario consente di monitorare nel tempo i progressi nel controllo della sintomatologia, fornendo in questo modo un'importante base di dati per l'analisi e la valutazione.

Per trarre il massimo beneficio dal diario alimentare, occorre impegnarsi con precisione e costanza nelle annotazioni, registrando ogni pasto e il relativo sintomo per un periodo prolungato. Riportare con onestà tutte le informazioni relative ai cibi assunti è, quindi, fondamentale per una valutazione completa e accurata delle eventuali intolleranze.

È consigliabile, inoltre, rivedere con periodicità il diario per individuare eventuali cambiamenti nelle abitudini alimentari o nei sintomi riscontrati. Questo strumento può essere utilizzato come una fonte continua di educazione alimentare, perché permette di comprendere meglio il rapporto tra dieta e salute e fornisce indicazioni utili per migliorare il benessere complessivo.

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