La cattiva digestione può causare disagio e disturbi. Ma, quando funziona in modo corretto, possiamo paragonare questo processo vitale per il nostro benessere a un’orchestra con tanti strumenti che suonano in perfetta armonia.
Quando qualcosa non funziona correttamente, tuttavia, possono manifestarsi diversi sintomi, tra cui gonfiore, bruciore di stomaco, nausea e altri spiacevoli disagi.
Diventa, quindi, importante conoscere nel dettaglio quali sono le possibili cause di una digestione compromessa, che vanno dall'alimentazione scorretta allo stress, ai disturbi gastrointestinali.
Ci sono diversi rimedi che è possibile attuare per migliorare il proprio benessere e godersi una vita più confortevole e sana.
Vediamo più da vicino quali sono i sintomi e le cause che rallentano o rendono difficoltosa la digestione. Esamineremo, inoltre, quali sono gli approcci utili per migliorare la salute digestiva, inclusi i cambiamenti nella dieta e stile di vita, nonché i rimedi naturali come gli integratori e l’aromaterapia.
1. Sintomi
Quando il processo di digestione degli alimenti nel tratto gastrointestinale non avviene in modo efficace o è rallentato, possono insorgere i classici sintomi della cattiva digestione.
Da persona a persona, questi possono essere più o meno lievi oppure più importanti e, allo stesso tempo, possono manifestarsi in diversi modi. Per questo motivo, è importante riconoscere i sintomi di una digestione difficoltosa per intervenire adeguatamente, senza sminuire il problema, ma anzi gestendolo in modo appropriato.
Partiamo dai sintomi, ed esaminiamo i più comuni.
- Gonfiore addominale: è la conseguenza dell’accumulo di gas nell'intestino, il quale causa una sensazione di pienezza e distensione nell'addome. Questo tipo di gonfiore può essere accompagnato da sensazioni di pesantezza e disagio.
- Bruciore di stomaco: si verifica quando gli acidi gastrici risalgono nell'esofago, causando una sensazione di bruciore, in particolare nella parte superiore dell'addome o nel petto. Questo sintomo può verificarsi maggiormente dopo i pasti o durante la notte.
- Nausea e vomito: anche questi sintomi possono essere associati alla cattiva digestione, quando sono causati dall'accumulo di gas nello stomaco o dall'irritazione delle pareti dello stomaco e dell'esofago. La nausea può essere lieve o grave, oppure accompagnata da una sensazione di malessere generale.
- Diarrea o stitichezza: la cattiva digestione può influenzare la regolarità dei movimenti intestinali. Alcune persone, infatti, possono sperimentare episodi di diarrea, caratterizzati da feci liquide e frequenti, mentre altre possono avere stitichezza, con feci dure e difficoltà nell'evacuazione. Entrambe le circostanze possono essere indicative della presenza di problemi digestivi sottostanti.
- Dolore addominale: può manifestarsi in varie parti dell'addome e può essere descritto come crampi, fitte o sensazioni di pressione. Il dolore in sede addominale può essere costante o intermittente e può variare in intensità.
- Sensazione di pienezza precoce: alcune persone che digeriscono male possono, inoltre, sperimentare una sensazione di sazietà o pienezza dopo aver mangiato anche solo una piccola quantità di cibo. Nello specifico, questo sintomo può essere causato sia da una digestione lenta che da un'alterazione della motilità gastrica.
Per prestare attenzione ai segnali che ci invia il nostro corpo, ci sono piccoli accorgimenti che possiamo mettere in atto.
Ad esempio, possiamo monitorare i sintomi in particolar modo dopo i pasti. Infatti, molti degli effetti correlati a una cattiva digestione si manifestano proprio dopo aver mangiato.
È, inoltre, utile osservare se i sintomi peggiorano o migliorano col passare dei giorni, oltre a prendere nota di quali alimenti sembrano scatenare maggiormente determinate reazioni a livello gastrointestinale.
Naturalmente, se si sperimentano sintomi persistenti o gravi, associati alla cattiva digestione, è importante consultare un medico. Un professionista sanitario può eseguire una valutazione completa e prescrivere un trattamento farmacologico, laddove necessario.
2. Cause
Per comprendere le cause della cattiva digestione, è bene capire, seppur a livello basico, come funziona questo processo.
Tutto inizia in bocca. Già mentre stiamo masticando, il nostro stomaco si prepara ad accogliere il cibo in arrivo, iniziando a secernere i succhi gastrici e a dilatarsi. Lo stomaco, in pratica, inizia subito a digerire il cibo, mescolandolo con i succhi digestivi.
Una volta digerito, il cibo raggiunge l’intestino dove viene attaccato dai succhi pancreatici e dalla bile. Progredisce, poi, alla volta dell’intestino tenue dove viene assorbito.
Se alla fine dell'intestino tenue arriva del cibo che non è ancora stato digerito, l’organismo invia un segnale allo stomaco che rallenta lo svuotamento, proprio per ottimizzare tutto il processo.
In alcune particolari circostanze, questo meccanismo quasi perfetto può essere, purtroppo, intaccato e subire dei rallentamenti. I medici chiamano questo fenomeno dispepsia funzionale.
Si tratta di un insieme di disturbi della funzione di stomaco e intestino, che si manifesta quando questi faticano a svuotarsi con i giusti tempi. Le conseguenze della dispepsia funzionale possono essere, ad esempio: digestione lunga, dolore, eruttazione e dolori addominali dopo mangiato.
Parlando di cattiva digestione, è possibile identificare una serie di cause, che ora esamineremo.
- Dieta poco salutare: una dieta ricca di cibi difficili da digerire, ad alto contenuto di grassi saturi, zuccheri raffinati e cibi altamente processati può causare gonfiore, gas e altri disagi digestivi. Anche mangiare troppo cibo può sovraccaricare il sistema digestivo, rallentandolo e causando bruciore di stomaco e nausea.
- Stress: può influenzare la funzione digestiva, rallentando il movimento del cibo attraverso il tratto gastrointestinale e aumentando la produzione di acidi gastrici. Ciò può portare a sintomi quali bruciore di stomaco, dolore addominale e gonfiore.
- Fumo e alcol: irritando la mucosa dello stomaco, fumo e alcol aumentano la produzione di acidi gastrici, contribuendo alla cattiva digestione. Per di più, tabacco e alcolici indeboliscono il muscolo dello sfintere esofageo inferiore, consentendo agli acidi di refluire nell'esofago, causando bruciore di stomaco.
- Farmaci: alcuni medicinali riportano tra gli effetti collaterali accertati alcuni sintomi della cattiva digestione. È il caso di alcuni antinfiammatori non steroidei (FANS), antibiotici e antidepressivi che, irritando lo stomaco, vanno a influenzare la motilità gastrica, causando disagi gastrointestinali.
- Disturbi gastrointestinali: condizioni sottostanti, come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), la gastrite e la dispepsia funzionale, possono interferire con il normale processo di digestione e causare una cattiva digestione.
- Intolleranze alimentari a certi alimenti, come lattosio, glutine o alcuni tipi di fruttosio: l’intolleranza può causare disagi a livello del processo digestivo come gonfiore, gas, diarrea o stitichezza.
- Masticazione non adeguata: mangiare troppo velocemente o non masticare sufficientemente il cibo può causare una digestione lenta, se non comprometterla del tutto. Attraverso la masticazione, infatti, il bolo alimentare viene addizionato di alcuni enzimi, che aiutano a digerire zuccheri e proteine.
3. Rimedi contro la cattiva digestione
Per favorire una corretta digestione, sono molti i rimedi naturali a cui è possibile fare ricorso. Tra questi vi è quello di bere acqua nella giusta quantità, ogni giorno, ad esempio 1,5 o 2 litri. È un falso mito quello secondo il quale, se beviamo durante i pasti, non digeriamo, ma è altrettanto vero che, se beviamo troppo, il processo digestivo può subire rallentamenti.
Il consiglio è, quindi, di bere due bicchieri di acqua ai pasti, grazie ai quali il cibo riesce a scendere in modo corretto lungo il tratto intestinale ed essere veicolato fino all'assorbimento dei nutrienti.
Quando, invece, si affrontano periodi di forte stress o se si stanno assumono antibiotici o altri farmaci, è possibile supportare la salute digestiva assumendo gli integratori alimentari adatti.
I più comuni integratori per il benessere digestivo sono a base di fermenti lattici, prebiotici e probiotici, fondamentali per ripristinare il normale equilibrio dell’apparato digerente e le funzioni intestinali.
Si possono assumere, scegliendo tra diverse modalità:
- sciroppo;
- bustine monodose;
- tisane;
- capsule;
- compresse masticabili;
- polvere solubile o effervescente.
Gli integratori e tisane per lo stomaco e l’intestino delle migliori marche racchiudono, inoltre, i principali benefici di preziosi ingredienti vegetali, quali:
- aloe vera, che agisce su stomaco, fegato e intestino con effetti anche lenitivi;
- finocchio e anice, utili per diminuire il gonfiore intestinale e la fermentazione batterica;
- carbone vegetale, noto per la sua capacità di assorbire i gas intestinali;
- crusca, che favorisce il transito intestinale grazie alla sua funzione lassativa;
- sambuco, bardana, curcuma, zenzero, ananas, cardo mariano e tarassaco, dotati di proprietà detox e depurative.
Col suo gusto piacevole e gli effetti benefici, bere una tisana dopo i pasti può essere un valido contributo per coadiuvare la digestione e favorire il benessere del proprio intestino.
Per dare un’ulteriore spinta al meccanismo digestivo, inoltre, è possibile ricorrere anche all’aromaterapia. Sono diversi gli oli essenziali che aiutano la digestione e che contribuiscono ad alleviare sintomi come il bruciore di stomaco, il meteorismo, la stitichezza o la diarrea.
Tra i principali oli utili in caso di cattiva digestione troviamo:
- maggiorana, per combattere stitichezza e gonfiore addominale;
- zenzero, per contrastare la nausea e come antisettico per trattare le infezioni intestinali;
- menta piperita, per velocizzare il processo digestivo, quando questo è rallentato, e per alleviare la sensazione di nausea quando ci si sente troppo sazi;
- finocchio, per eliminare gas intestinale, crampi, gonfiore addominale e vomito. Ha, inoltre, proprietà antibatteriche per contrastare la diarrea.
A seconda del tipo di disturbi digestivi che si sperimentano, è possibile usufruire dei benefici degli oli essenziali, assumendoli sotto forma di gocce orali o tramite l’assorbimento epidermico, con massaggi sull’addome, suffigi o bagni aromatici.
Come avrai capito, i rimedi a cui si può ricorrere quando si avvertono i sintomi di una cattiva digestione sono molti, così come lo sono i consigli per sgonfiare l’addome.
Ricordiamo, tuttavia, che nel caso di sintomi persistenti o di peggioramento, è opportuno rivolgersi al medico curante per chiedere un parere. In tal caso, sarà lui a scegliere la via di trattamento più indicata, optando per i prodotti migliori per la tua digestione.